A dialogo col Tarot
Una riflessione dobbiamo farla. E non mi permetto di esprimere giudizi su cosa e come sta accadendo, ma semplicemente di fare delle considerazioni che arrivano dalle stesure stesse. Il Tarot è un’ Intelligenza superiore che ci dà delle risposte. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Poter accedere a questa Intelligenza, è uno dei regali più belli che abbia mai ricevuto. Ogni giorno, ogni istante, ogni momento mi rende tangibile la sua potenza, il suo profondo significato. Poterlo condividere con gli altri diventa per me un privilegio prima ancora di essere una risposta alla giustizia interiore, personale e collettiva, per il rispetto che alle persone porto e il bene che loro voglio.
Mi sono chiesta che significato abbia quest’esperienza che, in questi giorni, ci sta cambiando la routine, il nostro sicuro quotidiano. E la risposta è arrivata, precisa, chirurgica, coerente, come solo il Tarot sa arrivare.
Il Sole Rovesciato e La Luna in soluzione.
Prima di spiegare la stesa, voglio spingermi a fare delle considerazioni.
C’è stato un attimo, preciso, perfettamente identificabile nella storia, in cui la società ha smesso di essere sacrale, cioè imperniata sui miti e i principi del Sacro, ed è diventata una civiltà della ragione, della spinta analitica e noetica. Mentre le civiltà sacrali sono quelle fondate su una visione mitico-rituale dell’esistenza, da cui noi abbiamo ereditato le forme delle energie simboliche e dei miti che interpretano la nostra visione delle cose, come quelli della Mesopotamia e dell’Egitto, le civiltà noetiche, invece, sono quelle in cui prevale l’aspetto cognitivo, logico e al tempo stesso astraente ed idealizzante. In questo tipo di società nasce e si sviluppa la filosofia come scienza e la scienza come filosofia. La culla di questo tipo di civiltà è stata la Grecia, che ci ha insegnato a pensare, attraverso l’esercizio della ragione. Essa rappresenta la fonte principale della noesi europea che poi ha trovato, nei Padri della Chiesa, nell’Illuminismo e nel Positivismo, ampi spettri di esercizio e di autenticazione.
Se dovessimo rappresentare mitologicamente l’esercizio della logica e della ragione, esso sarebbe incarnato da Apollo, dio del Sole, archetipo del maschile, dell’esercizio equilibrato e chiarificatore del pensiero. Dio Solare e vincente, è colui che riporta ordine nel caos, che manifesta equità e coerenza, e che, nella razionalità, trova i propri punti di forza, ordinatrice e imperante, convessa e impositiva, come suprema affermazione del maschile.
L’Occidente è dunque imperniato su un sistema di pensiero prevalentemente maschile, dove ampio spazio è lasciato alla ragione, ma ben poco ne viene riconosciuto all’aspetto interiore, più intimo, emotivo, appannaggio invece dell’archetipo femminile. Una visione al femminile consentirebbe una comprensione della realtà più ampia, più globale e più centrata.
Maschile e Femminile sono due archetipi: non si dà l’uno senza l’altro, dialogano, si cercano, si riequilibrano. Ma quando non c’è apertura, quando c’è conflitto fra le diversità, quando il maschile prevale sul femminile, la realtà si fa dura, aspra, cruda, addirittura violenta e aggressiva. La volontà di potere predomina.
Ed ecco spiegata la nostra prima Lama. Il Tarot sta diagnosticando il male del nostro tempo. Un eccesso e squilibrio del Maschile = Sole Rovesciato. La ricchezza e il valore che la cultura al femminile in questi casi potrebbe apportare non vengono ancora riconosciuti.
Il Femminile, rappresentato dalla Luna, ha un che di misterioso, di velato, che sfugge alla distinzioni di chi vuole chiarirne il senso. E’ un sapere intuitivo, a-logico, sottile, frutto di un approccio profondo alla vita che dà la vita, è iniziazione, mito, rito. E’ l’archetipo del raccoglimento, della visione dall’interno, della luce interiore, è concavo, accogliente, rotondo. Questo archetipo è quello su cui si sono rette le società sacrali, le antiche civiltà che si appoggiavano al regno dello spirito, alle religioni misteriche, allo spettro dell’Anima. I popoli antichi non pensavano razionalmente, ma “sentivano” grazie ad un’affinata percezione intuitiva.
E’ la conoscenza di come stanno veramente le cose: cioè quel sentiero immerso nell’oscurità della coscienza che, nella simbologia del nostro Arcano XVIII, è rappresentata dallo Stagno e dalle sue acque primordiali. Una conoscenza che non può mentire, profonda. antica, ancestrale.
Questa è la saggezza dei tempi, che con l’esercizio del Logos non si può recuperare, ma lo si potrebbe fare con una visione più ampia, più profonda perché intima. Si tratta di ripristinare quell’antico contatto con la sapienza interiore, mediante un approccio femminile alla vita, quel sapere dell’anima che fa tesoro della nostra capacità di rapportarci profondamente a noi stessi. Ed ecco la Luna in soluzione.
Cosa ci sta accadendo? Ci sta accadendo che il Mondo, attraverso la spiegazione del Tarot, ci sta dicendo che dobbiamo riequilibrare i due archetipi, che lo scompenso del Maschile va armonizzato con una più consapevole affermazione del Femminile. Abbiamo bisogno di rimetterci alla voce dell’anima, di ricontattare la nostra interiorità persa nel “darsi da fare”, persa nelle “cose” e “nel rumore” di ciò che sta fuori di noi. Ecco a cosa ci costringe quest’esperienza. Ci obbliga a ricontattare quel sapere perduto, iscritto nella nostra anima come un’impronta, che ci ridona il contatto con il senso del Sacro e ci rimette al chiarore di un sapere autentico, viscerale, intuitivo, traccia di Dio. Per fare ciò abbiamo bisogno di sospendere le nostre attività ordinarie, di trovarci “costretti” a ripiegare sul nostro femminile e ascoltar-ci, nel nostro silenzio nella nostra inattività, nella nostra incapacità di stare dentro,
per imparare ad accoglier-ci, preoccupandoci non più di fare, ma di stare e ancor di più di essere.
E nella magia del raccoglimento, la Vita ri-nasce, dal suo stesso ventre.