Cosa leggono i Tarocchi?
Come leggere i Tarocchi?
I Tarocchi sono attendibili?
Quali sono i Tarocchi migliori?
I Tarocchi sono attendibili?
I Tarocchi sono simboli. Cos’è un simbolo? Un simbolo è un elemento della comunicazione che serve ad evocare significati più ampi della parola stessa a cui allude. La parola “simbolo” viene dal latino symbolum, prestito dal greco antico σύμβολον?, sýmbolon (“segno”), a sua volta derivato dal tema del verbo συμβάλλω (symballo), formato da σύν «insieme» e βάλλω «gettare», avente il significato approssimativo di “mettere insieme” due parti distinte, o meglio, scisse.
Siamo circondati di simboli e l’uomo è l’unico essere vivente in grado di simboleggiare il mondo. Come diceva Girolamo Cardano, la nostra stessa vita è simbolica. Esiste anche una scienza che si occupa di studiare i simboli e il loro valore; questa scienza è la simbolica. La simbolica è “quella forma di ricerca rivolta a modi di essere e di agire che nascono dal profondo, da quel nostro immaginario che non si può spiegare in chiave solo razionale. L’interpretazione simbolica rappresenta una via di accesso per leggere certi fenomeni nella loro totalità, nella loro complessità, e, nello specifico, come direbbe Thomas Mann, per avere cura di “ciò che appartiene all’anima e non è afferrabile con l’Intelletto”.
La simbolica fornisce i criteri per accedere alla comprensione di ciò che è in noi, fuori di noi e attraverso di noi e si esprime in forme che, per la nostra coscienza, sono contemporaneamente consce ed inconsce, ponderabili e imponderabili, mettendo in contatto la realtà visibile con quella invisibile.
Nel simbolo, i dati esterni ed interiori si incontrano; in esso, la ragione, i sensi, l’immaginazione e gli stati psico-affettivi ed emozionali si fondono in un’entità inscindibile, che dà luogo al mondo immaginale. La coscienza liminare, liminare nel senso di limen, latino, cioè di soglia, tra l’inconscio e il conscio, è l’organo di tali manifestazioni.
La simbolica studia il mondo dei simboli, senza entrare nella dinamiche del profondo che riguardano la psicologia, ma, indagando, ad esempio, le origini sociologiche e materiali dei miti e delle credenze, delle forme culturali e delle loro consuetudini, delle costruzioni ideologiche e di senso che, man mano, andiamo creando e strutturando.
I tarocchi sono immagini di una ricchezza simbolica millenaria che evocano corrispondenze tra il nostro universo psichico e il mondo fisico che ci circonda.
La prima cosa da sapere è che i mazzi di Tarocchi non sono tutti uguali, ce ne sono tantissimi e tutti diversi tra loro. Ma uno solo è il mazzo che, per eccellenza, è costituito da simboli che hanno una valenza antica quanto l’uomo e, pertanto, profonda, le cui radici si possono identificare, addirittura, nella simbologia egizia.
Questo mazzo è il mazzo dei Tarocchi di Marsiglia.
Si può dunque cominciare a intuire che, con queste premesse, una lettura di Tarocchi non può certo essere un fatto casuale e accidentale, al contrario, essa si rivela una vera e propria fotografia dei nostri stati psichici. Una fotografia che riproduce emozioni, situazioni, sensazioni, suggestioni, che le immagini evocano e che il tarologo interpreta, sulla base dei simboli che nelle immagini vi legge.
Se leggiamo i Tarocchi con la pretesa di trovarvi un resoconto storico, dettagliato e cronologico della vita passata, presente e futura del consultante, o, peggio ancora di qualcun altro, non andiamo molto lontano e, molto probabilmente, ci azzeccheremo poco. Forse qualcosa, ma poco.
Se invece leggiamo i tarocchi come se guardassimo un libro di fotografie, un quadro, o una mostra in una bella galleria d’arte, allora sì, che ci ritroviamo la vita del consultante che vi scorre attraverso, con le sue emozioni, i suoi pensieri, il suo vissuto, le sue paure, i suoi talenti e le sue aspettative, in quella stato di coscienza “liminare”, che abbiamo detto essere il luogo, per eccellenza, dell’incontro tra l’universo psichico e l’universo fisico. Questo non significa però affidarsi al caso e attribuire ad ogni immagine valenze soggettive che siano il frutto della mera intuizione del tarologo.
Il tarologo è una figura professionale che si caratterizza per la sua spiccata conoscenza della scienza dei simboli e delle scienze del comportamento umano. Adotta regole, leggi e metodi comprovati e non si affida alla sua semplice percezione delle cose. Al contrario, egli, proprio come uno scienziato, adotta il metodo deduttivo, inferisce possibili esperienze sulla base dei simboli che trova e ne verifica il metodo, sottoponendolo alla prova della realtà. Come? Attraverso l’arte del fare domande che, nell’esperienza del consultante, trovano la risposta. Il tarologo è, innanzitutto, un trainer, un “coach” che adotta il metodo socratico del domandare e allena il suo consultante ad una migliore conoscenza di sé.
Ma, allora, se vogliamo ampliare la conoscenza che abbiamo di noi stessi, cosa ci può essere di più attendibile di ciò che contiene simboli ed immagini della nostra coscienza e propone letture della nostra frequenza emotiva sulla base delle esperienze vissute e da vivere?
E’ proprio in quest’ottica che dobbiamo quindi considerare i Tarocchi uno strumento di conoscenza, una sorta di intelligenza superiore, connessa con le parti più profonde di noi, che stimola processi conoscitivi e creativi attraverso due elementi fondamentali: lo stupore e la gioia.
Lo stupore perché è la prima emozione che proviamo di fronte ad una lettura di Tarocchi: stupore perché ci corrisponde, stupore perché racconta a noi di noi, stupore perché le immagini ci parlano. E poi gioia, perché riconosciamo in quel linguaggio un messaggio giusto, onesto, autentico, che non solo ci corrisponde, ma, propriamente, ci appartiene, come qualcosa di profondamente nostro che, talvolta, o spesso, dimentichiamo. E’ un po’ come far ritorno, dopo un lungo viaggio, a casa. Itaca, la nostra patria, i Tarocchi.
Pertanto, quando ti chiedi se puoi affidarti ai Tarocchi per conoscere l’evolvere di alcune situazioni che ti stanno a cuore, la prima cosa che è importante ricordare è che i Tarocchi parlano a te di te. Se hai la fortuna di trovare un bravo tarologo, egli, da subito, ti metterà in evidenza tutti quei simboli che parlano agli anfratti della tua anima e ti spiegherà come quella certa situazione si svilupperà, secondo il modello di pensiero che stai attivando. Tutti noi siamo “artefici del nostro destino”, le cose non accadono, ma “ci” accadono, nella misura in cui siamo co-autori di ciò che avviene. E questo processo di compartecipazione si può inferire dalla simbologia dei Tarocchi e dalle leggi che sottendono alla lettura, prime fra tutte, la legge di sincroncità *.
Applicando tali leggi si deduce lo schema di pensiero e di comportamento che caratterizza il consultante e si arriva a desumere quali modelli relazionali e comportamentali ha messo, mette e metterà, verosimilmente, in atto. In questo modo si può conoscere il modo in cui le situazioni evolvono, la piega che prenderanno e le difficoltà e possibilità che potrebbero incontrare nel realizzarsi.
Sulla base di queste conoscenze e, solo su queste, è pertanto possibile definire i tarocchi molto più che attendibili, direi, pressoché certi.






